sabato 10 novembre 2007

Un brano

Entrai in casa, ovvero entrai in cucina, e trovai Sasi seduto su una delle sue sedie spacca-reni a fissare la televisione accesa, pesantemente sprofondato nei suoi pensieri.
«Dimmi che lo avete fatto» mi disse, riemergendo da chissà dove.
«No…»
«Ma dai, Benedetta, ancora con questa presunzione paranoica che è troppo ignorante?»
«Eh sì, anche…»
«Che palle che sei. Non ricordi Schopenhauer…eppure me lo hai prestato tu…"Quando una donna afferma di essere innamorata di un uomo per le sue qualità intellettive, fa un’affermazione vana e ridicola oppure si tratta dell’esaltazione di un essere degenerato": quindi smetti di cercare in lui quello che non c’è e goditi il resto»
«Ma lo sai che non sono così, non ci riesco…non conosce neanche "A livella", e dico "A livella"… ti rendi conto?
»
«E allora mi spieghi perché esci con lui da un mese?»
«Non lo so…»
«Perché ti piace, e ti piace proprio sessualmente visto che non avete nient’ altro in comune, ma non lo ammetteresti mai a te stessa e gli resisti chissà con quali complicati autoconvincimenti. Un tuo classico, del resto…»
«"Resistiamo alle passioni non perché siamo forti, ma perché esse sono troppo deboli"… le massime di La Rochefocauld invece ce le hai proprio tu in bagno, caro…»
«Sicuramente…ma ammesso che ti chiami qualche passione non sono poi così sicuro che tu la possa sentire e riconoscere, attraverso una colata di cemento armato di razionalità… E poi chi ti ha detto che anche a lui non piacciano solo le tue gambe e stia molto meglio quando esce con quelle ragazze delle sue parti, piene di vitalità e dalla risata facile? Si fanno molte meno domande di te perché hanno tutte le risposte in una semplice logica tramandata di madre in figlia: uomo, denaro, matrimonio. Zero complicazioni intellettuali, zero giri semi-filosofici a vuoto»
«Vai al diavolo!», gli dissi sorridendo, e andai a spogliarmi nella stanza degli ospiti.

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