sabato 20 giugno 2009

Una foto mancata

Forse meritava una foto, quest'immagine di amore ed eleganza di seconda classe, su di un intercity Roma-Napoli.
Uno di fronte all'altra su due sediolini a scomparsa, nel corridoio della carrozza.
Lui sui quaranta, di più e non di meno. Una camicia azzura con i polsini sbottonati e le maniche appena rimboccate, pantaloni neri, calzini scuri e scarpe con la suola. Vestitissimo ma non sudato nonostante il caldo infernale, adattato con leggerezza e facilità ad uno spazio troppo piccolo e scomodo. I gomiti puntati sulle gambe, tutto intento a raccontare e argomentare come avrebbe fatto nel più favorevole dei contesti, concentrato su di lei come se il resto non esistesse ma attento e pronto a proteggerla da quello stesso resto che sapeva ignorare. Intuitivamente, rapidamente e senza ostentazione.
Lei magra e bionda, più giovane, vestita di pantaloni e canottiera chiari e leggeri. Con la schiena eretta appena piegata verso di lui, sinceramente assorbita dalle sue parole ma sveglia e capace a proteggersi anche da sola, anticipandolo semmai di una frazione di secondo.
Lo stesso grado di adattabilità declinato al femminile, più morbido ma altrettanto sicuro.
Le loro mani, in quell' imbarazzante metro quadrato abitato con la naturalezza di chi non risente nè di spazio nè di tempo, si sfioravano appena, di tanto in tanto.

mercoledì 10 giugno 2009

Affari internazionali

- Hei ciao, tutto bene? allora quando arrivi?
- Credo domani, in tarda mattinata…
- Bene, mi raccomando, portati chi vuoi. Ospito tutti io.
- Credo saremo in 3-400…
- Va benissimo, c’è posto per tutti.
- Senti ma io e te ce ne usciamo la sera, è chiaro. Abbiamo un appuntamento con delle ragazze.
- Ah sì, quelle di cui mi parlasti…
- Sì sì, loro.
- Ce ne andiamo a Casoria, ma nessuno saprà niente… diciamo che facciamo una cena blindata ad Arcore. Ho già preparato delle teste di legno, le faccio mangiare lì con i tuoi. Emilio ce li distrae, penseranno che stiamo parlando di affari internazionali da soli. Ahahahahahah. Affari internazionali! ma quanto mi faccio ridere…
Senti… e piuttosto… parliamo di cose importanti…
Ti dicevo… ci sta Noemi che è la mia, che porta Romina da Casalnuovo, Giusy dalla Cittadella e Rebecca da Arzano.
Ci vediamo fuori al Cristal, sulla Circumvallazione, verso le 10.
Ci beviamo una cosa lì e poi andiamo a ballare, dovremmo raggiungere dei loro amici. Che ne dici, per te è ok?
- Sì, certo, sono venuto apposta.
- Ma te te la sistemi la ricrescita ? io sono indeciso…
- Io ogni due giorni, caro, sto a posto.
- E quelle pasticchine lì… le hai portate? quelle di cui mi parlasti, degli scienziati indiani… le voglio provare…
Le mie non funzionano più… mi sa che devo dare qualche euro in più alla ricerca.
- Certo, è roba garantita, non ti preoccupare.
- Dai allora ti aspetto, nel pomeriggio ci facciamo una lampada insieme, poi mangiamo qualcosa al volo e ce ne andiamo. Ho l’elicottero pronto sul retro, poi lì ci aspetta una macchina.
- Senti ma quella storia dei migranti, dei pirati, dei diritti umani, qua rompono… che gli diciamo?
- E dai! non fare il secchione! che palle! t
u hai studiato? io no, quindi... domani ci inventiamo qualcosa, improvvisiamo...
Dai su, che ti ho fatto montare anche la tenda berbera in giardino!
Ti aspetto, intanto ordino un pensierino per le ragazze. A domani.